La Russia ha influenza in Africa?
I vertici dei paesi occidentali stanno aumentando sempre più il loro focus sulle azioni russe in Africa visto il recente incremento della vendita di armi, dei programmi di addestramento a favore di vari corpi militari (ufficiali e non) e dei numerosi accordi internazionali che sta stipulando.
Forse non tutti sanno che nella Repubblica Centrafricana il consigliere per la sicurezza nazionale del Presidente è da poco diventato un russo, Valeriy Zakharov e casualmente nello stesso paese molte imprese russe stanno incrementando i loro affari con le risorse quali oro e diamanti in cambio di addestramento e armamenti provenienti da Mosca. Un altro paese che negli ultimi tempi sta stringendo relazioni con la potenza russa è il Sudan, il cui presidente ha accolto contingenti mercenari provenienti da Mosca come ausilio nel placare le rivolte che divampano sul proprio territorio. Non più tardi della scorsa primavera paesi sub sahariani come Mali, Niger, Chad, Burkina Faso e Mauritania hanno chiesto soccorso al Presidente Putin nella lotta contro alcune sigle terroristiche come Daesh e Al Qaeda. Si tratta di paesi cruciali, territori di passaggio dei flussi migratori, l’espansione dell’influenza russa in quell’area potrebbe regalare un’arma in più allo Zar per ricattare in modo indiretto l’Unione Europea. L’Africa sub sahariana è molto attenzionata anche dai paesi europei, ricordiamo che l’Italia stessa ha un Contingente militare schierato in Niger con funzioni di mentoring per le forse di sicurezza nigerine.
La postura russa è un chiaro segno della volontà del Presidente Putin di allargare la propria influenza cercando di tornare ai “fasti” di un tempo, quando Russia e USA si contendevano ogni area strategicamente interessante del mondo. Nel 2018 furono assassinati tre giornalisti russi proprio nella Repubblica Centrafricana e questo è stato uno degli eventi che ha messo in evidenza l’attuale approccio nel continente nero. I tre giornalisti stavano approfondendo il ruolo della Wagner Group, una compagnia di mercenari molto vicina a Vladimir Putin, fondata da un ex ufficiale del KGB.
Sarà interessante nei prossimi mesi vedere come la rinnovata UE sotto la guida “Ursula”, approccerà la questione, anche alla luce del nuovo corso USA che tende sempre più a disinteressarsi delle questioni che non riguardano direttamente gli Stati Uniti. E’ notizia di questi giorni la cacciata di John Bolton consigliere per la sicurezza di Trump che aveva evidenziato in più occasioni la questione dell’incremento d’influenza russa in Africa, non sarà facile prevedere le mosse del Tycoon americano sullo scacchiere a sud del Mediterraneo.
Articolo di Davide Ricciardi