Data Retention: il Garante si esprime a proposito
Il Garante della Privacy si esprime su una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea a proposito del tema Data Retention
Con la sentenza odierna la Corte si è espressa a proposito di Data Retention. Si è chiarito che le esigenze di sicurezza nazionale non legittimano la conservazione indiscriminata, da parte dei fornitori dei servizi di comunicazione elettronica, dei dati di traffico. Si applicano anche in questo caso le garanzie e i principi in materia di protezione dei dati. Linea, questa, da tempo sostenuta dal Garante per la protezione dei dati personali.
La Corte ha portato a conclusione il percorso iniziato con le sentenze Digital Rights e Tele2 Sverige. La Corte esclude che quella dei trattamenti di dati funzionali a tali finalità possa essere una ‘zona franca’ impermeabile alle esigenze di tutela della persona. Si tratta di un principio di assoluta rilevanza, sotto il profilo democratico, nel rapporto tra libertà e sicurezza già delineato nella sentenza Schrems del luglio scorso.
Si evita così che una dilatazione della nozione di sicurezza nazionale finisca di fatto per eludere l’effettività della tutela di un fondamentale diritto di libertà. Quello alla protezione dei dati, appunto. Diritto che vive comunque in costante equilibrio con altri, quale appunto quello alla sicurezza. Se oggetto di minaccia grave, infatti, può legittimare anche misure invasive quali la conservazione generalizzata dei dati, purché per il solo tempo strettamente necessario e con alcune garanzie essenziali.
La proporzionalità resta, dunque, la chiave per affrontare l’emergenza, in ogni campo, secondo lo Stato di diritto.