La Millennials Generation: gli esploratori digitali
Alla scoperta della Millennials Generation e delle sue caratteristiche
La Millennials Generation (classe 81/95) corrisponde ad una popolazione che in Italia si attesta all’incirca intorno agli 11 milioni di individui.
Si colloca a metà tra quelli che lo scrittore statunitense Marc Prensky definisce “immigrati digitali” e la generazione Z. I primi sono coloro che hanno con i devices un rapporto caratterizzato principalmente dalla funzionalità; i secondi sono i veri e propri nativi digitali, fruitori abbastanza smart avvezzi a modificare con disinvoltura social e brand.
Di conseguenza, in quanto generazione di passaggio tra due fortemente caratterizzate, quella dei Millennials presenta tratti originali ed esclusivi che vale la pena di approfondire.
È importante, innanzitutto, considerare la collocazione temporale di tale generazione. Specialmente in merito ad una realtà che comincia a delinearsi (fino a poi diventarla del tutto) come iperglobalizzata.
È dal 1990, infatti, che nuove istituzioni (WTO – World Trade Organization, Unione Europea) e nuovi trattati (NAFTA – North Atlantic Free Trade Agreement) determinano quella maggiore integrazione economica che permette a tecnologie, oggetti, generi alimentari provenienti da differenti Paesi, di invadere le abitazioni di tutto il mondo!
Le distanze tra i vari stili di vita e le diversità in genere si accorciano. Quindi tutto questo definisce, nella net generation, l’orientamento e l’apertura notevoli nei confronti dell’altro.
L’affievolirsi di un filtro come la diffidenza fa si, infatti, che i social diventino spesso un mezzo per parlare con persone che vivono all’altro capo del mondo, per approfondire la conoscenza di costumi, tradizioni o di lingue straniere.
Informazione ed approfondimento sono effettivamente due concetti molto cari alla Millennials Generation, relativamente all’utilizzo della rete.
Sono anche i primi a conoscere spontaneamente i codici della comunicazione digitale ed a sviluppare competenze multitasking. Ciò gli consente di muoversi con la medesima disinvoltura nell’ambito della comunicazione tradizionale e in ambienti social dedicandosi nel contempo anche ad altre attività!
Che dire … i Millennials sembrano avere dei veri e propri superpoteri che gli hanno consentito in passato e gli consentono tutt’oggi, di non vivere l’esperienza digitale passivamente, ma di studiarla, approfondirla, arricchirla fino a farne uno strumento a supporto delle proprie esigenze e spesso aspirazioni!
Non per niente questa generazione, contraddistinta anche da una forte esaltazione dell’io, usa spesso i social media come ponte per costruirsi una carriera o per promuoversi.
Sono tanti, infatti i Millennials che partecipano all’apertura dei primi blog, veri e propri diari in rete diventati di moda in Italia nel 2001. Attraverso i quali essi parlano dei loro interessi o competenze e sviluppano community online, utenti che interagiscono e scambiano commenti.
Da allora questo bisogno di condividere in modo nuovo si è tradotto nell’esplorazione dei tanti social nascenti. E’ un esempio My Space (fondato nel 2003 da Tom Anderson), attraverso il quale Millennials oggi noti e amati, raggiungono il successo in ambito musicale .
My Space permette infatti di creare un profilo che altri utenti possono visitare e “seguire” per accedere a contenuti come demo e video musicali promuovendone quindi la diffusione.
Tanti, invece, trovano lavoro inserendo il proprio profilo professionale su Linkedln. Si tratta di una sorta di “agenzia” online in grado di creare una rete tra i vari partner, che da’ agli utenti la possibilità di proporsi anche attraverso lo strumento innovativo del video-curriculum.
Altri ancora aprono canali YouTube dove attraverso tutorial sui più disparati argomenti, diffondono le loro abilità ed aiutano gli scritti ad acquisirne.
È chiaro che l’elenco potrebbe essere ancora lungo (passando dai vari Facebook ad Instagram e via dicendo) ma, qualsiasi sia il social utilizzato, il denominatore comune sembra essere lo stesso.
I Millennials vogliono esprimere l’essere parte di un concetto ampio di mondo, condividere quello che sono, quello che sanno fare, le proprie conoscenze, pensieri, osservazioni sulle cose che li circondano. E poi si aspettano anche che gli altri esprimano qualcosa di interessante, facciano critiche costruttive o che diano nuovi spunti su cui lavorare!
Ebbene sì, il millenial è forse la presenza più esigente all’interno dei social media, sia come attore che come fruitore. Esso prenderà in considerazione solo ciò che gli apparirà affidabile e trasparente e sarà parecchio attento e selettivo nelle sue scelte!
Sensibili e appassionati, si interessano solo di ciò da cui traspare verità e che ispira fiducia. Proprio questa parola chiave li guida nelle loro scelte all’interno del mondo digitale.
Un rapporto di autenticità quindi (a dispetto del narcisismo che gli viene spesso attribuito) quello tra i millennials ed i social media. Una rapporto destinato ad occupare ancora per molto tempo le scrivanie (digitali e non) degli esperti dei vari settori.
Articolo di Monia Strazzeri.
Fonte immagine: Pixabay