SCRIVERE IN RED ZONE
SCRIVERE IN RED ZONE: I LIBRI CHE RACCONTANO LA GENTE DEL LOCKDOWN
In molti, durante le feste da poco trascorse, avranno trovato sotto l’albero libri che accompagnino i freddi pomeriggi invernali, magari accanto ad una tazza di cioccolata bollente!
Tra classici intramontabili, autori emergenti, premi prestigiosi, a tanti sarà anche capitato di scartare un libro nato in red zone che illustri quello che ormai rappresenta, uno spezzone di storia del nostro Paese…come è stato vissuto dai suoi protagonisti, come questi lo hanno raccontato e come si sono raccontati all’interno di esso.
Penne di professionisti, impiegati, adolescenti, familiari delle vittime…ed ancora medici, politici, giornalisti…l’Italia di Skype, di Zoom, di Teams ha alla fine scelto la nobile carta stampata ( senza rinunciare,talvolta, al vezzo digitale dell’e- book), per tramandare la voce di un’esperienza tanto inaspettata quanto dolorosa ma, principalmente, per raccontare come tutto sia cambiato attraverso di essa.
Osserveremo più nel dettaglio, qualcuna di queste esternazioni, sottolineando sin da subito la pari dignità di tutte quelle che non avremo qui citato, se non altro per l’importante contributo a favore di qualcosa che ricorderemo negli anni a venire!
Sembra interessante partire da un libro che nasce li dove tutto è cominciato: Wuhan. Diari da una città chiusa (Rizzoli) della celebre scrittrice cinese Fang Fang. Quest’ultima è riuscita a regalare una testimonianza unica scrivendo giorno per giorno, dal 25 gennaio al 26 marzo, dell’isolamento forzato imposto dal Covid-19. Vi sono svelati i timori e l’ incredulità vissuti dalla stessa e dai suoi concittadini insieme all’angoscia che attraversa un territorio sommerso da informazioni che si susseguono e contraddicono…il resoconto di una “voce” che ha tenuto uniti, con racconti emozionanti sui social cinesi, i primi protagonisti del lockdown!
Tra le penne “intellettuali” merita poi, sicuramente un posto di prim’ordine Noam Chomsky importante linguista, filosofo, scienziato cognitivista e teorico della comunicazione, il quale in “Crisi di civiltà. Pandemia e capitalismo” (che raccoglie una serie di interviste rilasciate dallo stesso), evidenzia come l’arrivo improvviso ed inaspettato della pandemia, abbia messo in luce la precarietà di una società fondata sul capitalismo e che ha rivelato le sue numerose criticità a partire da un punto di vista sanitario ma anche sociale, economico nonché ecologico.
Una denuncia dei paradossi, insieme all’analisi delle relazioni di potere, possiamo ritrovarla anche in “Virus” di Slavoj Žižek, celebre filosofo e sociologo sloveno. Un diario filosofico-politico, scaturito da un’osservazione della crisi pandemica giorno per giorno. L’autore si interroga sul mondo che verrà dopo il Coronavirus e sugli eventuali scenari di sviluppo pur senza nascondere note di possibile ottimismo, osservando che “l’immediato futuro presenti pericoli inediti ma anche inedite possibilità di progresso sociale”.
Progetti come il concorso promosso dal Centro Asteria di Milano danno, invece, la possibilità di aprire una finestra sull’esperienza vissuta dai giovani. Scatto di famiglia. Storie ed emozioni di adolescenti in quarantena è una sfida letteraria decisamente vinta che ha permesso di raccontare nello smarrimento della “reclusione“, la riscoperta (a volte commovente) di dinamiche familiari e di legami profondi con genitori, fratelli e nonni.
Una resilienza altrettanto profonda è ciò che ha caratterizzato l’idea creativa di AA. VV., Andrà tutto bene (Garzanti). Gli autori con questa iniziativa hanno aiutato concretamente l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, devolvendo ad esso il ricavato. La scelta è quella di affrontare l’emergenza con le armi della letteratura, invitando il lettore tra gli angoli più remoti delle loro case, palcoscenico di un mondo interiore che diventa forza che unisce le persone…chiave di una solidarietà che alla fine ci renderà migliori!
Altro progetto di solidarietà è libro Bambini al tempo del lockdown curato dal Comitato UNICEF di Bologna, in collaborazione con decine di scuole del territorio. Il volume raccoglie le emozioni ed i sogni dei bambini durante i mesi più intensi della quarantena primaverile espressi attraverso poesie, canzoni, disegni e racconti. Una riflessione condotta da quella semplicità unica e dall’intensità spiazzante che solo i più piccoli sanno rendere.
C’è poi chi ha sostituito gli scatti alle parole come Carlo Mari in “Io Milano“, un suggestivo servizio fotografico edito da Skira e dedicato a Milano durante il lockdown. Duecento foto che celebrano gli spazi vuoti di una città notoriamente frenetica e che invece, in quei momenti appare come sospesa. Una città che non perde la sua poesia nonostante la drammaticità che l’avvolge, portando l’autore, come lui stesso rivela, fino alla commozione!
Per concludere, un caso curioso…un libro, “Lockdown“, che parla di pandemia…ma che è stato scritto quindici anni fa’!
Peter May, classe 1951, nato a Glasgow, giornalista e autore di numerose serie TV, scrive il testo nel 2005 ma gli viene respinto perché poco credibile! Il libro è ambientato in una Londra in quarantena con tanto di negozi chiusi, strade vuote e stop dei trasporti! La causa? Lo scoppio di un’epidemia incontrollabile che porterà alla dichiarazione dello stato di emergenza e perfino al ricovero del primo ministro all’ospedale St. Thomas!
Inutile dire che oggi gli editori dei vari Paesi hanno fatto a gara per tradurlo e pubblicarlo!
Intuizione?… chissà…quello che è certo è che i libri continueranno a sorprendere, emozionare, mettere in discussione le nostre certezze…saranno sempre un biglietto gratuito per un viaggio sconfinato attraverso noi stessi ed il mondo, resistendo a qualunque tempo ed a qualunque ostacolo…non resta quindi che augurarci buona lettura!
Articolo di Monia Strazzeri.