Il Cloud e la Cyber-Sicurezza: rischi, opportunità e sovranità digitale in Europa
Il cloud computing è un elemento centrale dell’ecosistema digitale globale, ma il suo utilizzo solleva una serie di questioni cruciali riguardo alla sicurezza, alla privacy e alla sovranità tecnologica. In Europa, la crescita esponenziale del mercato del cloud ha portato all’emergere di hyperscaler globali come Amazon AWS, Microsoft Azure e Google Cloud, ma anche alla necessità di gestire i rischi legati all’esternalizzazione dei dati e alla dipendenza da fornitori stranieri, prevalentemente statunitensi.
Secondo Maurizio Mensi, membro del Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE) e delegato da CIU Unionquadri (sigla presente al CNEL), queste problematiche non riguardano solo la competitività del mercato digitale europeo, ma anche la sicurezza nazionale e la politica industriale. Il cloud, infatti, è strettamente collegato a questioni di cyber-sicurezza, soprattutto alla luce della direttiva Nis 2 che classifica le infrastrutture digitali come un settore critico.
L’Unione Europea (UE) ha adottato un approccio sempre più protezionistico, cercando di promuovere una propria sovranità digitale. Iniziative come Gaia-X sono volte a creare infrastrutture cloud decentralizzate basate su fornitori europei, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dai giganti tecnologici extraeuropei e garantire che i dati sensibili restino entro i confini dell’UE.
Tuttavia, come sottolineato dal Prof. Mensi, questo approccio rischia di essere controproducente. La mancanza di operatori hyperscaler in Europa, le carenze nella catena di fornitura dei semiconduttori e la frammentazione del mercato interno digitale rendono difficile per l’UE raggiungere l’autosufficienza nel breve termine. Inoltre, il Cloud Act degli Stati Uniti del 2018, che consente l’accesso extraterritoriale ai dati in caso di indagini penali, rappresenta un ulteriore ostacolo per la cooperazione transatlantica.
Il dibattito sulla sovranità digitale europea deve trovare un equilibrio tra la protezione dei dati, la sicurezza nazionale e la necessità di mantenere una collaborazione con gli alleati statunitensi. Come evidenziato da Mensi, l’UE deve promuovere standard qualitativi minimi e favorire maggiori investimenti esteri diretti per evitare tentazioni protezionistiche che potrebbero frenare l’innovazione.
La sfida principale per l’Europa sarà quella di costruire un mercato cloud competitivo e sicuro, bilanciando gli obiettivi di sovranità tecnologica con la collaborazione internazionale, senza compromettere la sicurezza dei propri cittadini e le prospettive di crescita economica.