HIV: se ne parla in Senato

Roma, 3 dicembre 2024 – Si è tenuta oggi, nella prestigiosa “Sala Caduti di Nassirya” del Senato della Repubblica, la tavola rotonda “HIV e Giovani: prevenzione, consapevolezza e screening. Un impegno comune per fermare la ripresa dei contagi adolescenziali”. L’evento, organizzato in occasione della 36° Giornata Mondiale per la Lotta all’AIDS, ha visto una partecipazione qualificata e un dibattito nutrito sulla necessità di intensificare le attività di prevenzione e informazione rivolte ai giovani.

La giornata, voluta dalla Senatrice Mariolina Castellone, Vice Presidente del Senato, ha visto la partecipazione di figure di rilievo del panorama medico e sociale, tra cui il Dott. Antonio Magi, Presidente dell’Ordine provinciale di Roma dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri, il Dott. Giovanni Migliano – Consigliere e componente del direttivo del medesimo Ordine, il Dott. Alessandro Alongi – Consigliere e Presidente della Commissione Politiche sociali e della salute del XII Municipio di Roma Capitale, la Dr.ssa Gabriella Ancora – Presidente CIU Unionquadri, il Dott. Francesco Riva – Coordinatore del Gruppo di lavoro “Sport, Alimentazione e Benessere“, CNEL e il Dott. Mario Colamarino, Presidente del Circolo Mario Mieli.

A moderare l’evento è stato il giornalista e docente universitario Fabio Pompei, che ha stimolato un confronto tra esperti e rappresentanti delle istituzioni.

Un quadro preoccupante

Come sottolineato durante la tavola rotonda, i dati più recenti pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità nel “Notiziario” di novembre 2024, evidenziano una ripresa dei contagi da HIV nella fascia giovanile. Nonostante una generale riduzione delle diagnosi rispetto al 2019 (-6%), il periodo post-pandemia ha visto un incremento progressivo delle nuove infezioni, con particolare incidenza nelle regioni Lazio, Emilia-Romagna e Umbria.

Nel 2023, in Italia, sono state segnalate 2349 nuove diagnosi di infezione da HIV, con un’incidenza di 4,0 casi ogni 100.000 residenti, inferiore alla media europea (6,2). Tuttavia, l’età mediana delle persone diagnosticate – 42 anni per gli uomini e 39 per le donne – dimostra che l’HIV non risparmia le giovani generazioni, con le fasce 25-29 anni e 30-39 anni tra le più colpite.

Il ruolo della prevenzione e dello screening

L’86,3% delle nuove diagnosi è attribuibile a rapporti sessuali non protetti, distribuiti equamente tra eterosessuali e uomini che hanno rapporti con uomini. Tuttavia, la percezione del rischio tra i giovani rimane bassa, come emerso dalle discussioni. Molti ragazzi non si sottopongono al test HIV in maniera regolare, evidenziando la necessità di campagne informative più mirate.

Durante il convegno, i relatori hanno sottolineato l’importanza di promuovere la cultura della prevenzione attraverso:

  • Screening regolari, anche in contesti informali come scuole e centri giovanili;
  • Campagne di sensibilizzazione che utilizzino linguaggi e strumenti vicini ai giovani, dai social media agli influencer;
  • Educazione sessuale nelle scuole, per fornire ai ragazzi informazioni chiare e scientificamente fondate.

Un impegno comune

Prevenire significa agire subito: l’HIV può essere sconfitto solo con un impegno collettivo e trasversale tra istituzioni, medici e società civile” ha dichiarato il Dott. Francesco Riva Consigliere del CNEL. “È fondamentale che i giovani comprendano i rischi e sappiano proteggersi, con strumenti adeguati e consapevolezza.” Proprio nell’ambito della prevenzione, il Dott. Riva ha ricordato l’impegno del CNEL sul tema del contrasto al Papilloma Virus e al percorso, avviato proprio dal Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro sull’Oblio oncologico.

La Presidente Gabriella Ancora ha ricordato il lavoro svolto dalla CIU Unionquadri sui contratti nelle professioni sanitarie, evidenziando l’importanza di tutelare i diritti dei lavoratori, promuovere l’equità salariale e garantire condizioni di lavoro dignitose per tutti gli operatori del settore.

Per  Antonio Magi, Presidente dell’Ordine provinciale di Roma dei medici chirurghi e odontoiatri, il problema dell’Hiv, e delle malattie trasmissibili in genere, dipende da due fattori: la prevenzione e la comunicazione. “La prima, la prevenzione, è spesso legata ai tagli che si fanno in sanità. Quando si riducono i fondi al Servizio sanitario i cittadini se ne accorgono non subito ma dopo anni e sappiamo bene che la prevenzione per Hiv è fondamentale. Come si fa la prevenzione? Informando, facendo attenzione ai comportamenti. Un tempo si facevano gli screening nelle scuole, c’erano i medici scolastici che visitavano c’erano i consultori familiari dove la prevenzione non era solo legata all’Hiv. Ecco, tutto ciò è sparito non si informa più la popolazione  sulle problematiche connesse a livello sessuale come l’Hiv”.

Il Presidente Magi ha continuato: “Il secondo elemento carente è la comunicazione in particolare con i giovani. Abbiamo sperimentato vari tipi di comunicazione e capito quella che potrebbe funzionare con gli adolescenti è la peer education ovvero quella metodologia didattica che si basa su un processo di trasmissione di conoscenze ed esperienze tra i membri di un gruppo di pari. Dovremmo andare nelle scuole e identificare un leader per coinvolgerlo nella comunicazione cosicché  sia lui, da pari a pari, ad informare i suoi coetanei. Perché lo sappiamo bene che il rischio è che i giovani ti sentano ma non ti ascoltino. Con la Peer education invece potremmo entrare in un mondo e spiegare l’importanza della prevenzione in genere. Altra cosa che stiamo cercando di fare, in previsione del Giubileo prossimo, insegnare agli studenti dell’ultimo anno l’uso del defibrillatore, fattore importante se pensiamo ai milioni di pellegrini che arriveranno a Roma a partire da Natale. Prevenzione e comunicazione dunque i due elementi centrali per il contrasto all’Hiv perché è vero che lo teniamo sotto controllo però se evitiamo la diffusione è meglio. Vale sempre il vecchio adagio per cui: prevenire è meglio che curare perché un paziente malato costa molto di più al Servizio sanitario rispetto a programmi di screening e campagne di comunicazione.

Il Dott. Giovanni Migliano, Consigliere dell’Ordine, ha ricordato come “Gli odontoiatri sono tra i medici quelli a cui i cittadini si rivolgono di più nei primi 50 anni, inoltre il 95% di loro si rivolge al loro odontoiatra privato e soprattutto attraverso un esame clinico del cavo orale l’odontoiatra è un medico sentinella di alcune patologie sistemiche, per poi inviarli allo specialista. Nel caso di patologie del sistema immunitario è altissimo quindi il contributo dato da noi!”.

È intervenuto anche il Consigliere e Presidente della Commissione Politiche Sociali del XII Municipio di Roma Capitale, Alessandro Alongi, che ha condiviso l’esperienza maturata sul territorio nell’ambito delle politiche attive per il benessere dei cittadini. “Abbiamo promosso iniziative di screening durante eventi organizzati dall’amministrazione, in particolare nelle scuole,” ha spiegato Alongi, “per intercettare le patologie sul nascere e garantire interventi tempestivi. Questo approccio proattivo rappresenta un modello di prevenzione efficace e vicino alle esigenze della comunità.

È intervenuto infine il Presidente del Circolo Mario Mieli, Mario Colamarino, il quale ha ricordato il prezioso lavoro svolto sul territorio con i giovani attraverso programmi di screening. “Il sistema migliore per la lotta all’AIDS rimane l’uso del preservativo e la prevenzione. Il ruolo delle associazioni è fondamentale e, insieme a medici e istituzioni, sconfiggeremo questo virus.

Ha concluso i lavori la Senatrice Castellone, che ha ricordato come la lotta all’HIV richieda un impegno sinergico tra istituzioni, associazioni e mondo medico, perché solo attraverso una rete coesa e operativa è possibile sensibilizzare efficacemente l’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione. Per la Vice Presidente del Senato “È fondamentale che il messaggio raggiunga soprattutto i giovani, attraverso un dialogo aperto e continuo tra Ordini professionali, associazioni del territorio e istituzioni, per diffondere la cultura della prevenzione, incoraggiare lo screening e abbattere ogni stigma legato all’HIV. Questa collaborazione rappresenta il pilastro di una strategia vincente per fermare la ripresa dei contagi.

Al termine dell’incontro, in un’area appositamente dedicata, i partecipanti hanno avuto la possibilità di sottoporsi volontariamente e in forma anonima ai test salivari per l’HIV, forniti dal Circolo Mario Mieli.