#WeekForFuture – sciopero per l’ambiente
Lo sciopero di oggi 27 settembre arriva in conclusione della #WeekForFuture, la settimana di manifestazioni per il clima indetta da Fridays For Future in tutto il mondo ispirato da Greta Thunberg. La settimana è cominciata venerdì 20 settembre, con manifestazioni in 130 paesi nel mondo: secondo gli organizzatori, sono coinvolte oltre 4 milioni di persone.
In Italia, nei giorni scorsi il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti (M5S), ha mandato una circolare ai presidi invitandoli a giustificare le assenze degli studenti che partecipano allo sciopero per il clima.
La responsabilità del climate change
“I nemici del cambiamento climatico sono tanti, e pressoché derivanti tutti da attività umane: la combustione di carburanti fossili, il disboscamento e determinati processi in agricoltura producono emissioni dannose per l’ambiente, provocando il famigerato “effetto serra”, una coltre che impedisce la dispersione nello spazio del calore che viene irradiato dalla superficie terrestre, provocando il riscaldamento globale” ha dichiarato la Senatrice Patty L’Abbate capogruppo M5S della 13ª Commissione permanente (Territorio, ambiente, beni ambientali) e della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi che ha aggiunto “L’anidride carbonica, in particolare, insieme agli altri gas climalteranti come il protossido di azoto (N2O), il metano (CH4) e i clorofluorocarburi (CFC) contribuiscano ad aumentare l’effetto serra naturale, provocando l’aumento in intensità e frequenza di fenomeni meteorologici estremi quali temperature eccessivamente elevate o estremamente rigide, soprattutto fuori stagione, nevicate a bassa quota, venti eccezionalmente forti, bombe d’acqua e intense grandinate alternate a periodi di forte siccità.”
Lo sciopero di oggi è fondamentale per sensibilizzare e informare sulle buone pratiche ambientali finalizzate alla mitigazione dei cambiamenti climatici ma, per proseguire l’azione e dare seguito all’iniziativa sarà necessario sfruttare i programmi di educazione civica nelle scuole, recentemente introdotti dal Parlamento. Anche la promozione di politiche di sviluppo infrastrutturale e interventi finalizzati alla promozione di iniziative virtuose di mobilità urbana ed extraurbana sostenibile, incluso il trasporto intermodale a beneficio diretto dell’ambiente e degli ecosistemi ma anche della salute e del benessere dell’uomo, potrà ben rappresentare un volano di crescita e compatibilità ambientale del nostro modo di vivere la città, riducendo progressivamente l’emissione di gas ad effetto serra, e tenendo conto dei benefici ambientali, sociali ed economici connessi alla riduzione delle emissioni.
“Un nuovo modello di sviluppo, dunque, capace di guidare la transizione verso un modello social-ecologico dell’economia, che associ la tutela dell’ambiente con la creazione di occupazione e la lotta alle diseguaglianze. Partendo dalla cura del territorio e dalla sua resilienza.”
Ha concluso la Senatrice L’Abbate.